martedì 7 novembre 2017
Il cucamelon
Un'interessante alternativa ai cetrioli. Pianta più rustica e resistente alle basse temperature.
Devo dire che non ho mai apprezzato molto i cetrioli. Eppure ogni anno ci riprovo. Cerco nuove cultivar o addirittura specie esotiche, nella speranza di poter cambiare idea. Quest'anno ho provato il cucamelon ovvero Melothria scabra; una cucurbitacea originaria del Messico e del bacino centro americano. La sua particolarità sta nell'aspetto che ricorda decisamente un'anguria …in miniatura. In effetti le dimensioni raggiungono mediamente i due o tre centimetri, proprio come un chicco d'uva.
Piccolo frutto, piccoli fiori ma anche poco impegno e discrete soddisfazioni. Infatti, la coltura del cucamelon è molto semplice. I semi germinano facilmente già da marzo/aprile. La fioritura e il relativo raccolto sono poi costanti per tutta la stagione.
Essendo una pianta rampicante, è dotata di cirri o viticci (che le conferiscono una certa eleganza), che le permettono di aggrapparsi ad un tutore. Nel mio caso ho utilizzato dei rami di nocciolo.
La produzione di cinque o sei piante è stata decisamente più che sufficiente per le mie necessità di cucurbitacee da insalata. Nel migliore dei casi, la pianta si sviluppa su diversi metri di lunghezza. Non ho potuto verificarlo personalmente per via di una semina tardiva e probabilmente soprattutto per una carenza d'azoto, che ha rallentato tutta la produzione di quest'anno. Per ciò che riguarda questa carenza d'azoto, ne riparlerò a breve…
Come si vede le foglie sono sane. Nessuna traccia di oidio, detto anche il 'mal bianco'; il temibile fungo che colpisce tra l'altro numerose orticole e in particolar modo le cucurbitacee. Le zucche, gli zucchini e ancor di più i cetrioli del mio campo, alla fine hanno ceduto appunto all'oidio, preannunciando la fine della stagione, mentre il cucamelon resisteva stoicamente e non dava segni di debolezza. Malgrado il suo paese d'origine, il cucamelon, è sicuramente una pianta rustica, che ben si adatta ai climi italiani. Anche i più freddi. Durante questa mia prima esperienza di coltivazione, la fruttificazione è durata fino a novembre, cioè fintanto che le temperature non si sono avvicinate irrimediabilmente allo zero.
In cucina, il cucamelon possiede qualche interessante pregio.
Gusto simile al cetriolo anche se leggermente più acidulo. A parer mio più digeribile; ma forse questo è dovuto al fatto che ne ho mangiati pochi.
Va consumato chiaramente con la buccia; intero o affettato. Ideale per l'insalata estiva, magari con pomodorini, cipolla o altre spezie (coriandolo, zenzero, peperoncini freschi…). Si conserva tranquillamente per una decina di giorni dalla raccolta. Tuttavia più matura e più si sviluppa un leggero retrogusto amarognolo, che personalmente non apprezzo molto. Potrebbe essere conservato, magari tramite fermentazione lattica, come per i normali cetriolini o i crauti.
Certamente si può considerare un ortaggio dall'effetto WOW! Bellissimo, stuzzicante e appetitoso. Magari (se si apprezzano i cetrioli), anche gustoso!
Come avrete capito, non mi sono innamorato del cucamelon, ma questo è dovuto certamente alla mia sensibilità nei confronti delle cucurbitacee. L'anno prossimo ci riproverò, magari partendo dalla radice che la pianta lascia sotto il terreno e che si può conservare durante l'inverno per poi ripartire in primavera. O forse troverò un altra specie: magari la cucurbitacea della mia vita…