venerdì 17 aprile 2015
La lattuga dei minatori
Una verdura facile da coltivare, adatta ad un clima fresco.
Non era questo l'articolo che speravo di scrivere. Avrei voluto parlare del mio nuovo orto, di un bel terreno e di tanti altri progetti… Invece sono ancora qui ad aspettare accontentandomi dei vasoni che mi sono rimasti.
Da qualche settimana ho potuto concentrarmi su una piccola sorpresa: la lattuga del minatore (Claytonia perfoliata), detta anche portulaca invernale. In realtà, l'avevo già osservata l'anno scorso, quando la piantai nel mio mini semenzaio. La crescita non fu abbondante e non prestai particolare attenzione… anche perchè allora avevo ancora un orto vero a cui badare.
Originaria della costa occidentale del continente nordamericano, si dice che questa pianta sia stata consumata dai minatori del diciannovesimo secolo in prevenzione contro lo scorbuto. Nel 2009 la fondazione Slow Food ha inserito la lattuga del minatore nell'Arca del Gusto (una lista di prodotti da salvaguardare legati alla cultura e alle tradizioni di tutto il pianeta).
Quest'anno la Claytonia perfoliata si è ripresentata da sola (più o meno nello stesso angolo del semenzaio) e con maggior vigoria. La pianta quindi si risemina facilmente da sola.
La crescita è precoce. Le prime foglie spuntano tra febbraio e marzo. Poi arrivano i primi fiorellini. La loro disposizione è veramente particolare: sembra che spuntino nel bel mezzo di una foglia.
La forma di queste foglie che precedono i fiori è detta perfoliata. Le orecchiette alla base sono saldate tra di loro e si ottiene l'impressione che la foglia sia attraversata dal fusto della pianta. Fusto che termina immediatamente con un bel mazzolino di fiori.
In realtà le foglie vere, hanno una forma a picche (quelle delle carte da gioco) e sono dotate di un picciolo laterale.
La Claytonia perfoliata è veramente semplice da coltivare, anche in vaso. Si semina tra l'autunno e la primavera. Esposizione non troppo soleggiata. La pianta è vigorosa (quasi infestante) e ricresce dopo il taglio.
Il gusto e la consistenza ricordano quello della portulaca (con la quale condivide l'appartenenza alla famiglia delle Portulacaceae). Ideale per una misticanza primaverile, quando i prodotti dell'orto sono ancora pochi. Potrebbe essere usata anche cotta, magari per un ripieno…