martedì 18 novembre 2014
Lo stagno: opera incompiuta
Costruzione dello stagno. Situazione dopo un anno dalla realizzazione. Un ecosistema all'abbandono...
Un mio stupido errore aveva rovinato radicchi e insalate. Le limacce che avevo trasportato nell'orto con la pacciamatura mi hanno certamente ringraziato. La delusione iniziale si era poi trasformata in energia positiva. Sentivo che dovevo agire…
Questa storia l'ho raccontata durante gli ultimi lavori del 2013. Avevo deciso d'intervenire in modo più ampio. Volevo migliorare il micro ecosistema dell'orto, attirando così i predatori naturali di lumache e limacce. Mi ero infine deciso a costruire un piccolo stagno. Gli anfibi che lo avrebbero abitato si sarebbero dilettati con una dieta a base di viscidi molluschi.
È stata l'occasione per rispolverare la vanga che avevo mandato in pensione. Dopo circa una giornata di lavoro ecco come si presentava la situazione.
Per l'impermeabilizzazione, ho optato per il classico telo da laghetti in vendita nei garden. Mi sarebbe piaciuto qualcosa di più naturale come un bel rivestimento in argilla ma le difficoltà d'approvvigionamento e la mancanza di tempo, mi hanno fatto desistere. Bisogna riconoscere che il telo ha il vantaggio di essere pratico, veloce da posare ed economico. Può essere un buon compromesso per iniziare una prima esperienza con i laghetti.
Il telo però, così com'è è piuttosto brutto da vedere. È necessario ricoprirlo per dare allo stagno un aspetto il più naturale possibile. Fortunatamente, per via dei lavori di casa, mi rimanevano quintali di pietrame di tutte le dimensioni. Ho cominciato così a fare delle prove (o piuttosto a giocare) coi sassi, fintanto che non ho trovato il risultato voluto. Questo rivestimento, oltre ad avere un valore estetico, funge anche da protezione per il telo.
Tutto ciò accadeva un anno fa. Sapevo che per vedere il risultato, bisognava essere pazienti, anche perchè l'autunno non è il momento migliore per costruire uno stagno. Le piante necessarie al funzionamento del micro ecosistema, avrebbero ripreso a vegetare bene solo in primavera. Non mi restava altro che aspettare…
Finalmente l'inverno è passato, ed è arrivata la tanto attesa primavera. Le piante hanno cominciato a svilupparsi e l'acqua si è riempita di vita: insetti, molluschi e plancton…
Uno stagno così piccolo è spesso molto instabile. Durante l'estate (con l'aumento della temperatura e dell'esposizione alla luce solare), possono proliferare le alghe che si nutrono della biomassa disponibile. Sono proprio queste alghe a colorare l'acqua di verde/marrone. La presenza di certe piante fitodepuratrici consuma la biomassa disponibile e contrasta lo sviluppo delle alghe. Ora, a distanza di un anno, la presenza di alghe si sta riducendo gradualmente.
Questa era la situazione dello stagno ad agosto.
Ecco l'immancabile attrazione di tutti i laghetti: la ninfea. C'è da chiedersi come faccia a rimanere così pulita in mezzo all'acqua…
Questa pianta è utile (oltre che per la sua bellezza) per ombreggiare il fondale dello stagno e mantenere l'acqua più fresca.
Le presenze animali si sono manifestate rapidamente. Dopo qualche giorno dalla costruzione, è arrivata la prima notonetta (un insetto acquatico volante). In primavera ho avvistato i gerridi: insetti che scivolano sul pelo dell'acqua come se fossero pattinatori sul ghiaccio. Si sono poi insediati numerosissimi altri coleotteri acquatici. Purtroppo non sono riuscito a fare le dovute fotografie.
Le lumachine, probabilmente sono venute dal garden dove ho acquistato le piante acquatiche. Contrariamente a quelle di terra, non creano problemi per l'orto. Queste rimangono tranquille nel loro stagno.
Formica su lumaca!?
Ma gli animali che meglio rappresentano uno stagno sono gli anfibi. Ho aspettato che qualche rana decidesse di venire ad abitare anche qui. Ma le rane non sono mai venute.
Fortunatamente, un giorno, nella vasca delle piante acquatiche del garden ho trovato centinaia di piccolissimi girini, appena usciti dalle uova. Sono uscito dal negozio con decine di girini appena adottati.
Tre settimane dopo, la riva dello stagno brulicava di piccoli anfibi saltellanti.
Ma purtroppo, evidentemente le rane non erano rane …erano rospi. In poche settimane hanno iniziato ad avventurarsi sempre più lontano dallo stagno, fino a scomparire del tutto. Dopo ciò, di notte, capitava spesso di vedere decine di rospi lungo la strada nei paraggi dell'orto. Anche i rospi sono predatori utilissimi nell'orto e quindi la loro presenza è benefica. Però avrei preferito avere delle rane nello stagno, da contemplare mentre prendono il sole tra le foglie delle ninfee. Avrei voluto poter addormentarmi la sera ascoltando il gracidio delle rane…
Le rane non sono venute, in compenso le zanzare (che io non avevo richiesto) si sono invitate in abbondanza. Zanzare, uova, larve …e di nuovo zanzare.
Ma questo era preventivato: dove c'è acqua ferma, ci sono le zanzare. Ma le zanzare sono anche prede per tanti animali. Uno di questi è la libellula.
Un bell'esemplare maschio di Libellula depressa si è stabilito per tutta l'estate sullo stelo più alto dello stagno. In posizione dominante; pronto ad attaccare le prede.
Un giorno ho trovato la sua compagna che volava come un elicottero sul pelo dell'acqua. Con piccoli movimenti ritmati, deponeva le uova tra le piante sulla riva.
Le uova si sono schiuse e ne sono uscite le larve. Tremende predatrici delle acque. Da allora sono scomparse le zanzare.
Questa si è capovolta mentre spostavo un sasso. Impressionante.
Lo stagno è stato anche il pretesto per seminare fiori e altre piante che potessero attirare insetti. Finalmente sono riuscito a vedere la fioritura del Cosmus bipinnatus. Un bel fiore, molto rigoglioso. Mi è piaciuto molto. Anche a mia moglie. Ne ha approfittato per fare dei bei mazzetti da portare in casa.
Anche le api hanno apprezzato questi fiori. Non ho ancora capito da dove vengano le api qui in zona. Comunque ci sono e questo è un ottimo segno.
Purtroppo ora lo stagno riflette l'andamento dell'orto. È abbandonato. Abbandonato da me, non da tutto il micro ecosistema che si è creato e che continua a svilupparsi…
Anche se lasciata a se stessa, l'acqua continua ad ammaliarmi. L'orto naturale tornerà e sicuramente anche lo stagno naturale. Magari, anche più grande…